ECCO IL TESTO DEL DOCUMENTO INVIATO DAL COMITATO E DALL'ASSOCIAZIONE CINQUE STELLE PER LA LEGALITA' AL SINDACO, AGLI ASSESSORI ED AI VERTICI ATM PER LA TUTELA E LA SALVAGUARDIA DEGLI ALBERI. QUESTO TESTO DEVE ESSERE LETTO FINO IN FONDO PERCHE' RICALCA QUELLE CHE SONO LE NOSTRE POSIZIONI E LE NOSTRE PROPOSTE IN MERITO ALLA TUTELA DEGLI OLMI DI MAC MAHON. IO COME PRESIDENTE DEL COMITATO CON L'ARCHITETTO BOATTI, LA RESPONSABILE DEL SETTORE AMBIENTE AIDAA SALVINA INZANA E L'ING. MURA, ABBIAMO SOTTOSCRITTO QUESTO DOCUMENTO PERCHE' RITENIAMO A NOME DI TUTTI VOI CHE LA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI ZONA DA SOLA NON GARANTISCA AFFATTO LA SALVAGUARDIA DEGLI ALBERI, MENTRE IL NOSTRO SCOPO E' UNO SOLO: GARANTIRE LA MAGGIORE SALVAGUARDIA POSSIBILE DI TUTTI GLI ALBERI ATTRAVERSO UNA SERIE DI PROPOSTE CONCRETE SUL METODO DI INTERVENTO. NON ABBASSIAMO LA GUARDIA.
lorenzo croce
Al Comune di Milano
nella persona
dell’Ill. Sindaco
A mezzo
raccomandata R/R
P.za della Scala
2,
Milano
E
agli assessori: Pierfrancesco
Maran
Assessore alla Mobilità, Ambiente,
Metropolitane, Acqua pubblica, Energia
Via
email
Chiara Bisconti - Assessora al
Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero, Risorse umane, Tutela
degli animali, Verde e Arredo Urbano
Via
email
E al consigliere Carlo
Monguzzi – presidente commissione consiliare Mobilità - Ambiente - Arredo
Urbano - Verde
Via
email
E
ai dirigenti: Direttore
centrale mobilità trasporti ambiente
Via
email
Direttore
centrale decentramento e servizi al cittadino
Via email
Al Consiglio di Zona 8
Commissione
mobilità e ambiente
A mezzo
raccomandata R/R
v. Quarenghi 21,
Milano
E alsuo Presidente Sig. Simone Zambelli
Via
email
Nonché
a ATM S.p.A. nelle persone di
Presidente
ATM
Via
email
Direttore
generale ATM
Via
email
Milano 24.7.2013
Oggetto: Proposte
Mac Mahon.
Ulmacee in via Mac Mahon -Istanza di
sollecitazione alla più rigorosa applicazione del principio di precauzione e di partecipazione al
procedimentoper la definizione degli interventi dei sottoscritti:
-
Associazione Cinque Stelle per la Legalità
-
Comitato civico per la tutela degli Olmi di via
Mac Mahon
***
Con riferimento all’attività
amministrativa relativa al c.d. Progetto Mac Mahon di cui alla:
-
Deliberazione n.128 P.G. 469620 di cui al punto
6 dell’OdG del 11.7.2013 del Consiglio di Zona 8 del Comune di Milano, con il
Presidente della Commissione Parchi e Giardini – Arredo Urbano – Ambiente –
Agricoltura e Mobilità sig. Fedrighini formula un’ipotesi di lavoro per la
sostituzione dell’armamento della linea ATM e salvaguardia del filare alberato;
-
Mozione “alberi di via Mac mahon” di cui al
punto 11 dell’OdG dell’11.7.2013 del Consiglio di Zona 8 del Comune di Milano
con cui si chiede di limitare gli interventi di manutenzione della linea
tranviaria a quanto strettamente indispensabile, senza pregiudicare il
benessere delle piante,
-
Eventuali altri atti del comune allo stato non
conosciuti,
I sottoscritti,
premesso
in termini generali, sulla tutela
arboricola, che:
-
il Comune è l’entità amministrativa che, sulla
base di arcinoti principi di diritto amministrativo (nonché di diritto comune),
è naturalmente deputata alla tutela di beni ambientali quali il paesaggio e il
verde pubblico. Il principio è confermato da legislazione recentissima (cfr.
nota 2);
-
con riferimento specifico alla vegetazione
urbana, la Legge riconosce il Comune - comunità naturale - ente che per primo
deve intervenire per la valutazione e tutela ambientale, ma non trascura, anzi integra
l’intervento di livelli più estesi di amministrazione e di poteri più intensi
(Provincia, Regione, Stato) anche nella cura di interessi riferiti a comunità
locali, come sarà evidenziato nel seguito della trattazione;
-
essendo in capo al Comune il dovere di
provvedere in prima istanza alla cura nonché alla qualificazione amministrativa
degli alberi, si può ritenere che il primo dovere amministrativo di tutela stia
in capo al Comune medesimo;
-
che tale dovere amministrativo di tutela si
traduce sul piano penalistico in obblighi di garanzia;
sulla sanzionabilità di condotte
dannose verso gli alberi:
-
sugli alberi oggetto delle deliberazioni in
questione ai sensi del codice sull’Ambiente può essere apposto il "vincolo
paesaggistico"[1]
che ne impedisce l'alterazione o l'abbattimento;
-
a ciò si aggiunge quanto disposto dalla legge
n.10/2013[2] che stabilisce che:
"salvo che il fatto costituisca reato, per
l'abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali[3] si applica la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da
euro 5.000 a euro 100.000";
-
in caso di interventi su alberi è applicabile
l'articolo 635 del Codice penale che disciplina il reato di danneggiamento
(nella forma aggravata specifica) con pena dai sei mesi ai tre anni e
procedibilità d’ufficio;
-
nella stessa fattispecie è applicabile altresì il
neointrodotto art. 733 del codice penale
che punisce il danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico
nazionale di cui sia noto il rilevante pregio, se dal fatto deriva un nocumento,
con l'arresto o con l'ammenda e può
essere ordinata la confisca della cosa deteriorata o comunque danneggiata;
-
per i criteri di cui alle premesse generali, può
ritenersi che sussista in capo al Comune l’obbligo di garanzia circa il
rispetto dell’ambiente di cui agli artt. 635 e 733 c.p. 40 cpv. c.p.., con
conseguenti responsabilità penali per fatti di terzi che non sono stati
impediti;
-
avverso interventi sugli alberi sono
esercitabili i comuni provvedimenti in materia cautelare penale (i.e.
sequestri).
sulla responsabilità
amministrativa degli enti coinvolti in condotte dannose penalmente sanzionate:
-
ai sensi dell’art. 25-undecies del Decreto
Legislativo 231/2001 comma 1, il reato ambientale previsto dall’art.733 c.p. è
il presupposto per la punibilità dell’ente (art.5) nel cui interesse il reato è
commesso;
-
si rammenta che, onde escludere tale
responsabilità, occorre dotarsi di un adeguato Modello Organizzativo per la
prevenzione dei fatti in questione che dev’essere efficacemente attuato;
-
in tal senso si precisa che occorre aderire al
livello della massima diligenza esigibile[4].
Sul contenimento dei rischi
amministrativi
-
si ritiene doveroso per l’ente cui la presente è
intestata, considerati i contenuti della delibera n.128 di cui in intestazione,
fareintensa applicazione dei principi di precauzione
e di partecipazione.
i.
L’applicazione del principio di precauzione[5]
implica che siano elaborate misure amministrative:
-
in misura proporzionale al livello di protezione
ricercato.
-
a seguito dell'esame dei vantaggi e oneri derivati,
anche in termini di una analisi economica costi/benefici.
-
che debbono ritenersi provvisorie e sottoposte a
modifica in funzione dei dati resisi successivamente disponibili.
Va
specificato che, come il principio di partecipazione, ma diversamente da altri
principi comunitari dell'azione amministrativa, il principio di precauzione è
definito anche a livello di diritto positivo, atteso che l'art. 301, t.u. in
materia ambientale stabilisce che "in caso di pericoli, anche solo potenziali,
[…] per l'ambiente, deve essere assicurato un alto livello di protezione".
Per quanto
premesso si può ritenere che la
sussistenza di un pericolo, anche solo potenziale, di compromissione […]
dell'ambiente, avuto particolare riguardo ai filari alberati, comporta una
risposta da parte delle competenti Amministrazioni capace di assicurare un
elevato livello di protezione ambientale.(Art. 301 T.U. Ambiente citato).
Questo vuol dire che la scelta di preservare la vegetazione risulta
obbligata.
D'altro
canto, anche la giurisprudenza comunitaria ha statuito (Trib. Ce, Sez. II
ampliata, 26 novembre 2002, T-74/00, Artegodan) che "il principio di
precauzione è il principio generale del diritto comunitario che fa obbligo alle
autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire
taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per
l'ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali
interessi sugli interessi economici"[6].
Ciononostante,
anche trascurando il criterio qualitativo legale di cui all’art. 301 del T.U.
che ad avviso dei sottoscritti si concreta in un divieto, e ponendo in
discussione la possibilità di non preservare la vegetazione, non si arriva a
risultati differenti.
La migliore tecnica applicabile comporta infatti la conservazione delle
alberature.
ii.
L’applicazione del principio di partecipazione
implica il dovere di acquisire al procedimento la presente, essendo essa rivolta
a contribuire all’individuazione ovvero ad individuare le migliorisoluzioni
tecniche applicabili alla fattispecie amministrativa tenuto conto dei rischi
che possono essere così enumerati:
§
rischio di prevalenza di interessi economici su
interessi ambientali (es. interesse a ridurre stabilmente i costi di
manutenzione della linea;interesse a trasformare la linea in preferenziale
asfaltata per transito bus extraurbani)
§
rischio di prevalenza di interessi individuali
su interessi meta individuali (es. prevalenza degli interessi di ATM o di altri
soggetti privati (es. concessionari del trasporto pubblico extraurbano,
segherie, professionisti) su quelli della collettività;prevalenza di interessi
consortili su interessi collettivitout
court.)
-
In applicazione dei menzionati principi si
propone quanto segue:
1)Onde salvaguardare le piante,
occorre contenere al minimo lo spaziodelle
operazioni di scavo per la sostituzione dell’armamento.[7]
ATM ha riferito in più occasioni
pubbliche che la riduzione dell’ingombro geometrico dello scavo costituisce
carattere ordinariamente non presente nei propri interventi.
La proposta manutentiva di
ATM è in linea con la surriferita
capacità tecnica di intervento.
ATM propone infatti di eseguire
gli scavi 60 cm dal filo esterno dei binari esistenti.
Alla distanza citata si incontrerebbe
non più il ballast della massicciata ma fertile terreno vegetale intensamente
colonizzato dalle radici degli alberi.
E’ evidente d’altra parte che la
regola di scavo indicata da ATM, non prende in alcuna considerazione le piante.
L’applicazione di una simile
regola comporta che le piante verrebbero sacrificate in grande misura, come
descritto nella relazione a firma di Laura Gatti che infatti prefigura il
sacrificio di una percentuale molto alta di alberature.
E’ altresì ragionevole ipotizzare
che, laddove i lavori di sostituzione
degli armamenti fossero destinati ad ATM, essa non riuscirà a rispettare il
limite dei 20 cm dal filo del binario, come richiesto anche dal Consiglio di
Zona.
Si propone pertanto che il Comune
bandisca un concorso anche internazionale di progettazione del nuovo armamento,
riservato a gestori e progettisti di linee del ferro , finalizzato al massimo
contenimento degli ingombri e dell’impatto sulle radici e che indichi comunque
le dimensioni massime dello scavo in cm. 20 all’esterno del filo esterno del
binario attuale.
Nella valutazione delle offerte dovrebbe
attribuirsi un valore ulteriore a proposte che consentano in situazioni
specifiche una ulteriore riduzione di tale ingombro.
2) Una volta scelta la soluzione di sostituzione dell’armamento
teoricamente meno impattante essa dovrà
essere inizialmente messa in pratica solo su una tratta sperimentale minima
di non oltre 100 metri lineari complessivi (uni o bidirezionale , ma comunque
comprendente esemplari con importanti presenze radicali rilevabili visivamente).
Su tale tratta sperimentale,
coinvolgente circa 12 piante, si effettuerà lo scavo delle dimensioni previste
e successivamente si effettueranno le
valutazioni di stabilità delle alberature
che siano state sottoposte a tagli radicali, con la determinazione delle
conseguenti misure agronomiche possibili o necessarie (conservazione,
conservazione con rilevante riduzione della chioma, abbattimento e
sostituzione).
Tali risultati, proiettati
sull’intera tratta in predicato per il rifacimento dell’armamento, verranno
sottoposti alla valutazione delle
istanze di partecipazione locale e dei
cittadini al fine di pervenire ad una scelta
sulla sostituzione dell’armamento fondata su una reale consapevolezza
dei relativi impatti.
In caso di impatti
complessivamente negativi non per il singolo albero ma per il filare alberato
nonché per il sistema viale alberato nel suo insieme è necessario garantire la possibilità di discutere e ricorrere a
soluzioni alternative ( sopralzo del piano del ferro, tratta a binario
unico ecc.).
E’ appena il caso di notare che,
anche a fronte di specifiche istanze di accesso, l’ ATM non ha mai fornito dati quantitativi
in ordine all’obsolescenza dell’armamento, che ne imporrebbe la sostituzione,
ma solo valutazioni sintetiche e puramente qualitative.
Si richiede soprattutto nella
predetta ipotesi -in cui si potrà
prefigurare la distruzione del viale alberato - che tali dati quantitativi
vengano messi pubblicamente a disposizione.
Nell’ipotesi in parola si
richiede pure l’indizione di un referendum popolare il cui esito dovrebbe
essere considerato politicamente vincolante.
3) Nel quadro delle analisi che sono state prefigurate dal Consiglio di
Zona, il test di stabilità degli alberi (cc.dd. “pulling test”)costituiràlo
snodo procedimentalepiù delicato. Il rischio attiene sia alla fase della sperimentazione,
sia a quella di realizzazione del progetto complessivo.
Al fine di garantire la massima
trasparenza dell’esperimento si richiede:
-
che l’amministrazione elabori un proprio
capitolato per tali prove, lo sottoponga alle istanze di partecipazione e ai
cittadini, e successivamente lo metta in gara pubblica.
-
che lo svolgimento delle prove, per la parte
sperimentale, ( misure dinamometriche, inclinometriche , sclerometriche ed
altre eventualmente richieste ) venga svolta in forma partecipata, e in
particolare ammettendo la presenza volontaria di tecnici proposti dagli
scriventi che possano intervenire nella fase delle rilevazioni.
-
per la parte dell’applicazione modellistica (ad
esempio simulazione del comportamento della chioma sotto la spinta del vento,
simulazione del comportamento dell’albero oltre il livello della deformazione
elastica indotta sperimentalmente, etc.) vengano pubblicamente messi a
disposizione i modelli utilizzati per consentire una valutazione della loro
attendibilità/aleatorietà.
-
a monte il Comune metta a disposizione delle
imprese partecipanti alla gara i dati relativi agli eventi anemometrici storici
rilevati dagli osservatori metereologici e la simulazione modellistica degli
effetti degli eventi limite nella via
Mac Mahon, arteria urbana orientata ortogonalmente alle direzioni dei venti
prevalenti.
-
le commissioni giudicatrici di ogni gara
relativa all’intervento in oggetto svolgano il loro lavoro in sedute pubbliche.
Tutto ciò premesso i sottoscritti, riuniti in:
-
Associazione
Cinque Stelle per la Legalità, in persona del Presidente;
-
Comitato civico
per la Tutela degli Olmi di Via Mac Mahon;
Instano
Onde venga applicato concretamente il principio di precauzione con
applicazione dell’obbligo di preservazione dei filari alberati o comunque con
la limitazione massima di interventi su detti filari con le modalità sopra
illustrate.
In tal senso, onde poter partecipare collaborativamente alla
definizione delle soluzioni per risolvere la problematica della salvaguardia
del paesaggio urbano e dell’ambiente di Via Mac Mahon chiedono di partecipare
direttamente alle attività extraprocedimentali e ai procedimenti comunque
denominati relativi a quanto in oggetto, attraverso propri delegati all’uopo
indicati.
Il Presidente dell’Associazione Cinque Stelle per la Legalità
|
||||||
Mauro
|
Balconi
|
C.F. dell’Associazione
|
Firma
|
|||
Per il Comitato civico Tutela Olmi di Via Mac Mahon
|
||||||
NomeLorenzo
|
CognomeCroce
|
C.F.
|
Firma
|
|||
Nome Salvina
|
Cognome Inzana
|
C.F.
|
Firma
|
|||
NomeGiuseppe
|
CognomeBoatti
|
C.F.
|
Firma
|
|||
NomeLuciano
|
CognomeMura
|
C.F.
|
Firma
|
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