C.d.Z. OTTO . 11 luglio 2013. DELIBERA SU MAC MAHON .
DI SALVINA INZANA
La delibera votata ieri in C.d. Z. otto è un passo avanti, certo. Ma paragonando la questione Mac Mahon a dei naufraghi (gli olmi) che stavano per essere inghiottiti da un mare in tempesta ... siamo praticamente riusciti ad imbarcarli su una scialuppa. E' già un risultato. Ma la scialuppa non è resistente come una nave. Ed è proprio questo che non è passato, o che non siamo riusciti a far passare ai consiglieri di ZonaOtto. Il Comitato voleva una "nave" per i nostri olmi, non una "scialuppa", non sicura perchè troppo in balia delle onde.Il fatto è che mano a mano che si andava avanti, confrontandoci e riflettendo sulla questione degli olmi e dei binari, ci siamo resi conto che la sopraddetta delibera era soddisfacente ma incompleta e lacunosa : perchè in caso di fallimento sarebbe stato l'armamento ad avere la meglio sul verde e non il contrario. Infatti, anche se leggendo la delibera a prima vista non si nota , è l'armamento ad avere la precedenza nella tutela, non gli olmi. Nella delibera si dice che "sugli alberi verranno fatte le prove di carico prima e dopo i lavori". A parte il fatto che il filare è già sotto controllo dalla Parchi e Giardini ( e le recenti raffiche di vento, prove di carico naturali, sono state sopportate alla grande)... che succede se , dopo gli scavi per i nuovi binari , gli alberi non risultano più sicuri come verificato precedentemente? Succede che verranno abbattuti! E potrebbe accadere per chissà per quanti olmi. Bella vittoria ... di Pirro. Per questo avevamo chiesto ai consiglieri di integrare la delibera con un emendamento che, in sintesi, metteva il primo piano la tutela degli alberi . Come? Per esempio facendo delle prove. Se un certo tipo di scavi o di interventi si sarebbero rivelati dannosi per gli alberi avrebbero dovuto essere immediatamente interrotti e cambiati. Quindi, con tale emendamento, NON DOVEVANO GLI ALBERI ESSERE ELIMINATI E SOSTITUITI PER PRESERVARE IL PROGETTO URBANISTICO, ma il contrario, cioè QUEL TIPO DI PROGETTO URBANISTICO AD ESSERE ELIMINATO E SOSTITUITO PER PRESERVARE GLI ALBERI. Operazione sicuramente realizzabile ( come già fanno all'estero) , anche grazie a dei bandi di gara per aggiudicarsene l'appalto. Tale iniziativa "preservativa", una volta intrapresa, si rivelerebbe utile non solo per gli olmi di Mac Mahon ma per tutti i filari di Milano, che sono tanti ... e ( a quanto pare) a rischio. A tali riflessioni ci si è arrivati mano a mano che il Comitato cresceva e grazie, soprattutto, ai contributi di esperti e competenti tecnici facenti parte (a titolo assolutamente gratuito) del Comitato. Queste lotte ambientali sono esperienze che evolvono, comportano cambiamenti e nuove consapevolezze mano a mano che crescono e si portano avanti. Per esempio,Enrico Fedrighini, durante la prima riunione in C.d.Z. Otto ( e al quotidiano IL GIORNO), in merito alla questione di Mac Mahon , aveva dichiarato che in "in fondo questi olmi fanno ombra solo ai binari che, se potessero, ringrazierebbero...", aveva quindi mostrato la sua non contrarietà all'abbattimento totale... poi, per fortuna, verificando la scontentezza e la rabbia di molti residenti ha cambiato idea e li ha appoggiati. Quindi ... perchè rinfacciarci il fatto di aver, non tanto cambiato idea, ma di aver presentato il sopraddetto emendamento troppo tardi? Per gli emendamenti e i ripensamenti positivi spazio e tempo ci sono sempre . E' il fine, l'obiettivo che non cambia, cioè salvare 180 alberature ( e tante altre in futuro). Spiace che in C.d.Z. non sia stato compreso, o ci siamo mal spiegati. Comunque lo portiamo avanti, solo nell'interesse del bene pubblico, perchè ci crediamo davvero. Scusate ( se siete arrivati fin qui) la lunghezza :-) .
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