mercoledì 17 dicembre 2014

OLMI DI MAC MAHON? SITUAZIONE NON TRANQUILLA

IL PRESIDENTE AIDAA CROCE  E IL PRESIDENTE ATM ROTA A COLLOQUIO

Ieri sera con inizio puntuale alle 17.30 la commissione ambiente del consiglio di Zona 8 ha incontrato l'agronomo Pestalozza indicato dallo stesso consiglio come garante dei cittadini in vista dei lavori sugli alberi di Mac Mahon nell'ambito del progetto di riqualificazione e rifacimento dei binari, lavori per i quali ricordiamo pende la richiesta di sospensiva avanzata dal Comitato al Consiglio di Stato come appello dopo il diniego del Tar della Lombardia alla prima richiesta di sospendere i lavori. 
Cercherò di essere il più chiaro possibile nell'esposizione evitando di inframezzare con pareri personali anche perchè credo che lo stato di totale confusione dei ruoli e dei poteri di controllo si evinca dalla ricostruzione della serata di ieri.
INTERVENTO DELL'AGRONOMO.
Pestalozza è intervenuto dicendo subito che al momento non ha ancora alcun incarico ufficiale di "alto controllo" da parte del Comune di Milano anche se pare si tratti di una questione meramente burocratica, e che pertanto gli interventi fin oggi fatti per modificare le decisioni prese in cantiere dove a suo dire già il primo giorno dei lavori si stavano facendo degli errori di metodo sono al momento sda considerarsi come non ufficiali. Il presidente della commissione ha comunque garantito che il contratto dell'agronomo per il suo ruolo di "alto controllo" sarà firmato a giorni. Intanto abbiamo appreso che il direttore dei lavori di cantiere relativo alla questione alberi è la dottoressa Gatti, nominata da ATM la stessa che aveva espresso in fase iniziale la sua idea di "abbattere tutti gli alberi in quando obsoleti". Successivamente il dottor Pestalozza ha illustrato attraverso delle diapositive il metodo di lavoro dai pulling test agli scavi utilizzato dalla sua azienda (che non è quella operante in Mac Mahon) in una situazione sicuramente peggiore rispetto alla nostra nella città di Sassari dove gli alberi sono stati salvati.
LE DOMANDE DEI CONSIGLIERI
Dopo la lunga e francamente troppo tecnica spiegazione, ci sono stati gli interventi dei consiglieri Caroli (indipendente) che ha chiesto delucidazioni in merito ai lavori in corso in cantiere, Salerani ( lega nord) che ha chiesto delucidazioni sui compiti e sui limiti di intervento dell'agronomo di fiducia del consiglio di zona in Cantiere e se lo stesso avesse messo un limite temporale al comune per la stipula del famoso contratto di incarico. E' intervenuto anche il consigliere Limido (M5S) che ha sottolineato a sua volta la richiesta sulle reali competenze dell'agronomo nelle decisioni di cantiere e ha posto dei quesiti relativi il progetto esecutivo e le reali competenze di controllo e decisione dello stesso CDZ qualora ci fossero delle incongruenze tra quanto deciso e quanto effettivamente fatto durante i lavori di controllo e scavo.
LE DOMANDE DEI CITTADINI
Sono intervenuto io come presidente del comitato ed ho chiesto a mia volta i poteri reali di Pestalozza ed i limiti del suo mandato, ho successivamente chiesto se il CDZ avesse in mente di dare un parere preventivo rispetto al progetto esecutivo chiedendone copia, oltre ad aver annunciato ufficialmente il ricorso del comitato al consiglio di Stato avverso la decisione del Tar che ha negato la sospensiva.
E' poi intervenuta Inzana Salvina vice presidente AIDAA e responsabile del settore Ambiente dell'associazione e parte del comitato che ha posto all'agronomo delle domande di ordine tecnico, ha preso infine la parola l'ing. Luciano Mura a nome del comitato reiterando le stesse richieste gia formulate da me ed auspicando che ATM prenda in considerazione la proposta di aspettare ad aprire il cantiere dei lavori dopo la decisione del consiglio di stato.
LE RISPOSTE DI PESTALOZZA E DEL PRESIDENTE FEDREGHINI
In merito alle richieste sulle competenze dirette in cantiere il dottor Pestalozza con grande onestà intellettuale ha risposto di non aver potere di fermare il cantiere in caso di situazioni di incongruenza, ma di aver già avuto modo di dire la sua nonostante non ci fosse ancora il contratto con il comune in essere e di aver a sua detta modificato una serie di decisioni sbagliate prese in sede di cantiere all'inizio dei lavori sui pulling test dalla dottoressa Gatti. Pestalozza ha poi ricordato che il braccio di ferro con il comune per le sue competenze ha portato un mese fà alla possibile rottura, mentre pare che il contratto che gli permette di "dire la sua" sui lavori e di riferire all'organo politico di riferimento e vale a dire il consiglio di Zona sia in arrivo e le difficoltà frapposte siano di ordine burocratico, anche se Pestalozza ha ricordato anche che il comune voleva imporre a lui un contratto capestro che lui ha decisamente rifiutato. 
Il presidente Fedreghini dopo aver decisamente criticato la conferenza stampa degli assessori del comune (sono della stessa maggioranza) quando gli assessori MARAN, BISCONTI ed il presidente di ATM ROTA avevano annunciato una serie di modifiche al progetto definitivo, che probabilmente saranno inseriti in sede di progetto esecutivo, ha sorvolato sulla richiesta del comitato di una seduta con un parere su tutto il progetto esecutivo, sostenendo che la commissione si sarebbe riunita comunque sicuramente per discutere dei singoli passaggi a partire dal piano scavi e che qualora l'agronomo di fiducia avesse segnalato incongruenze il consiglio di zona si sarebbe mosso politicamente nei confronti del comune per ripristinare la situazione di correttezza dei lavori o per bloccare il cantiere, e se ciò non fosse avvenuto lo stesso presidente avrebbe dato notizia e preso iniziative per tutelare le decisioni del consiglio di zona. 
OSSERVAZIONI FINALI.
Ci troviamo in un marasma tecnico e politico, che potrebbe essere alleviato solo dal contratto con l'agronomo se questo contratto prevedesse reali poteri di intervento in cantiere dove il direttore nominato da ATM è la stessa agronoma che voleva tagliare tutti gli olmi senza eccezione alcuna definendoli alberi obsoleti e, dato questo inquietante, che ha preso questo incarico per puntiglio, essendo pagata con cifre assolutamente che lo stesso ordine degli Agronomi ha ritenuto inadeguate in quanto troppo basse arrivando a richiamare ufficialmente l'agronoma. Non sono chiari di fatto ne i reali poteri di intervento dell'agronomo ne quelli del consiglio di zona avverso la giunta Pisapia qualora si presentassero questioni di natura grave nella realizzazione dei lavori. Potranno fermare il cantiere? La  risposta pare sia un secco NO. Tutto è ridotto ad un rapporto personale tra i vertici del CDZ e gli assessori e tra questi ed i vertici di ATM. Troppo poco per strare tranquilli, troppo poco per dormire sonni sereni. Noi vigileremo passo passo, ma ci auguriamo davvero che il consiglio di stato metta fine a questa pantomima bloccando i lavori ed obbligando questi signori a essere meno pressapochisti. Altra questione dirompente è quella del contratto del dottor Pestalozza. Ci piacerebbe conoscerlo nei dettagli per poter capire se davvero avrà potere di interdizione oppure se il comune intende usarlo solo come specchietto per le allodole, ruolo questo che ad onor del vero Pestalozza dice non voler assolutamente assumere. ATTENDIAMO MA NON CON SERENITA'.

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