Ieri
il corriere della sera riportava la non-notizia secondo la quale il
comune di Milano dovrebbe stanziare alcuni milioni di euro nel
bilancio di previsione del 2014 per la sistemazione dei binari della
linea tramviaria 12 e 1 di Via Mac Mahon. Si tratta di fatto di un
atto dovuto (anche se una cosa è iscrivere dei fondi a bilancio e
tutt'altra cosa è trovarli realmente per attuare l'intervento
previsto) in previsione dell'intervento di sistemazione del quale il
comune e ATM vanno dicendo da anni. Ora tutto sarebbe nella normalità
delle cose se in quell'articolo non fosse contenuta la frase di Maran
che sostiene che grazie al confronto con i cittadini si potrà
“salvare qualche albero” (IL VIRGOLETTATO E' PRECISAMENTE QUELLO
CHE L'ASSESSORE HA DETTO). Dopo questa affermazione che se fosse
confermata sarebbe di fatto allucinante e metterebbe di fatto fuori
gioco tutto il lavoro e i proclami di Fedrighini che in pompa magna
in diverse occasioni ha detto che gli alberi si salveranno tutti o
quasi. Dopo questa affermazione, dicevo, necessita riavviare la
mobilitazione di massa del comitato civico e va fatta gia dai
prossimi giorni (entro lunedi 17 febbraio comunico la data e il luogo
di convocazione della prossima riunione del comitato e l'ordine del
giorno) sia con il controllo che funziona (ricevo mediamente dalle 5
alle 7 telefonate a settimana dai residenti che mi comunicano tutti i
movimenti sospetti che in qualche modo coinvolgono i nostri olmi).
In
queste ore stiamo cercando di capire se dietro l'affermazione di
MARAN ci stanno dei fatti concreti o se siamo ancora a livello di
indiscrezioni, ma non mancheremo di comunicarvelo non appena avremo
qualcosa di concreto in mano.
Sicuramente
occorre aumentare la vigilanza, e se per caso dovesse passare un
piano che prevede l'abbattimento degli alberi in buona parte oltre a
fare di tutto per non permetterlo, non avremo scrupolo a chiedere le
dimissioni di Maran e di Fedrighini che con i loro intrighi di
palazzo e le loro bugie a ripetizione ci vorrebbero mettere di fronte
al fatto compiuto.
Ma
non lo permetteremo.
Lorenzo
Croce
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